Fiorenza giglio di potenza

05.09.2018

...virgulto primaverile.

Per il mio compleanno Italo ci ha portati a Firenze, due giorni piuttosto pieni vista la partenza alle 6.20 da Brescia e il ritorno alle 21.30. Cerco su internet cosa vedere in 48h ma gli itinerari non mi soddisfano, mi domando per che target siano pensati, siamo strani noi che in una città d'arte camminiamo per 30 km al giorno?
Partiamo dunque informati ma senza troppa organizzazione, il primo giorno vogliamo visitare quanto possibile della città, il secondo giorno i musei.
Devo ammetterlo, quando siamo sbucati in piazza Duomo e mi sono trovata la cattedrale di Santa Maria del Fiore in tutta la sua imponenza, all'improvviso, mi ha preso un colpo al cuore. Io e Damiano ci siamo guardati, poi ci siamo accorti di avere entrambi la pelle d'oca sulle braccia. Caspita. Poco dopo notiamo una persona, uno stantman che corre sul tetto della cattedrale, stanno girando un film per netflix: Six Underground di Michael Bay. Sorvoliamo, chiediamo informazioni per gli Uffizi e decidiamo di prenotare l'ingresso per il mattino del secondo giorno, 4 euro in più a testa (24 ciascuno in tutto) per un massimo di 15min di coda, un buon compromesso se si ha poco tempo a disposizione.

Gli addetti alla segreteria ufficiale sono di verde vestiti, le innumerevoli persone che trovate all'esterno della galleria, attaccate alle postazioni ufficiali, sono bagarini. Tanto di striscione avverte della loro presenza e declina ogni responsabilità. Proseguiamo per Ponte Vecchio, Palazzo Pitti, girovaghiamo per ogni viuzza spingendoci lontano dal centro, oltre le mura troviamo un parchetto pubblico dove consumiamo i nostri panini all'ombra. Qui troviamo anche un bar molto carino dove prendiamo due caffè (pessimi), una coca cola e sprofondiamo nelle poltrone con i nostri giornali. Ci prendiamo del tempo per un'abitudine quotidiana che ci fa vivere la città da un punto di vista che non è quello del turista. Il conto è salato e non appena chiedo dove siano i servizi mi rispondono che sono ad uso esclusivo di chi pranza lì. Non riesco a ribattere tanto sono allibita e quasi rido, fatto sta che ci scappa e dunque ci incamminiamo velocemente verso altri lidi. Visitiamo la Galleria dell'Accademia soffermandoci sui glutei del grande David. Verso sera torniamo in hotel per una doccia, ci cambiamo e ripartiamo per la nostra lunga camminata, andiamo a cena oltre Ponte Vecchio alla trattoria Il Bordino consigliata da un'amica. Il posto è carino e poco turistico, ci troviamo con un paio di coppie arrivate prima di noi che presto ci lasciano tutta la sala. Ceniamo a lume di candela con degli antipasti misti, un risotto dalla porzione più che generosa e una fiorentina a dir poco fantastica, io davvero non me l'aspettavo così. Damiano prende anche il suo amato e scontato tiramisù ma visti i km che ancora ci aspettano non lo prendo in giro. Scoppiamo, abbozziamo due passi pianeggianti lungo l'Arno mentre il pasto va un poco giù dopodichè iniziamo la salita verso piazzale Michelangelo. Attraversiamo una delle zone di vita notturna dei fiorentini (così immagino) e poi intraprendiamo la scalinata col dolce sottofondo di un artista di strada che imbracciava la sua chitarra. Arrivati al piazzale la vista su Firenze di notte è spettacolare e alla città si aggiunge una splendida luna piena. Dopo essere arrivati al culmine del romanticismo iniziamo a rincasare all'affittacamere Mannolini che si trova in Via Cavour, da Piazza Duomo sempre dritti per 1km. Il mattino seguente effetuiamo presto il check out ma (come il giorno precedente) lasciamo gli zaini alla pensione e ci prendiamo del tempo per una colazione in tutta calma. Così non è, ci fermiamo alla prima pasticceria che incontriamo, ordiniamo due caffè, due brioches una spremuta e un dolcetto, facciamo per accomodarci fuori ma la barista (per nulla cordiale) ci avvisa di un supplemento, ok pensiamo saranno i soliti pochi centesimi di differenza tra bancone e tavolino, nell'uscire ci cade l'occhio sul listino e lasciamo perdere. La piazza è trafficata e non ha assolutamente nulla di gradevole, ma forse perchè si chiama San Marco è cara come quella di Venezia, 10 euro al bancone che sarebbero stati più di 20 seduti. Così consumiamo velocemente la nostra colazione e rimaniamo fregati visto che avevamo prenotato per gli Uffizi leggermente più tardi. Bambaniamo un po' in giro e poi varchiamo la soglia delle gallerie. Spettacolo, ci passiamo tutta la mattinata, guardiamo meglio il primo piano e più velocemente il secondo, ormai sfiniti. Tutto merita di essere osservato e goduto con calma, sarebbe bello suddividere la visita su più giorni, così come sarebbe bello, per un fiorentino, potervisi rifugiare nelle giornate uggiose tra le coccole dell'arte, lasciandosi sfamare dalla bellezza. Usciamo abbastanza tardi, affamati, cerchiamo il furgone del panino col lampredotto e proviamo questa specialità. Con grande sorpresa, io non la reggo, mi vien da rimettere, dispiaciuta svuoto il panino del contenuto e mangio solo il pane che pure mi fa peso essendo immerso nel grasso. Niente pranzo dunque, alla ricerca di una pizzetta o un gelato arriviamo fino a palazzo Pitti. Due palline di gelato, ovunque nel centro di Firenze, costano 5 euro e i gusti sono prevalentemente alla frutta. Mi rifiuto, andiamo a vedere i giardini di Boboli che ci lasciano ancora più sconvolti, di un trascurato che neanche un parco pubblico, solo siepi non curate, transenne, zanzare, nessun fiore, il bar indicato nella cartina non c'è quindi se entri senza acqua ci muori. Una delusione totale costata ben 10 euro. Fuori da Palazzo Pitti comunque potete acquistare dei biglietti per Boboli - Pitti - Uffizi molto più convenienti delle singole spese, noi l'abbiamo scoperto dopo. All'alba delle 17 finalmente mangio, ci fermiamo all'Antico Vinaio per una super focaccia, io prendo la "Dante": super farcita e saziante (5 euro meglio spesi di un gelato, ve la consiglio). Dentro si moriva di caldo e i tavolini erano pieni, quindi l'abbiamo consumata per strada, cosa che oggi non potrete più fare perchè vige un nuovo regolamento che prevede sanzioni per il consumo di cibo nelle zone del centro. Questa nuova regolamentazione deriva dal fatto che i negozianti vicini al Vinaio si sono lamentati del grande afflusso di clienti che nelle ore centrali della giornata sostano in strada a mangiare la focaccia, riducendo la visibilità delle loro vetrine. Rifocillati andiamo a vedere la sinagoga (di fronte trovate una gelateria con prezzi normali) passando dalla casa di Buonarroti e finendo poi in piazza Santa Croce.
Il nostro viaggio volge ormai al termine, dopo aver recuperato le valigie ci dirigiamo verso la piazza di Santa Maria Novella (adiacente alla stazione) dove aspettiamo l'orario del treno assistendo al concerto di una artista di strada e cantando...

Ciao ciao Fiorenza!

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