Fiorenza giglio di potenza
...virgulto primaverile.
Per il mio compleanno Italo ci ha portati a Firenze, due giorni piuttosto pieni vista la partenza alle 6.20 da Brescia e il ritorno alle 21.30. Cerco su internet cosa vedere in 48h ma gli itinerari non mi soddisfano, mi domando per che target siano pensati, siamo strani noi che in una città d'arte camminiamo per 30 km al giorno?
Partiamo dunque informati ma senza troppa organizzazione, il primo giorno vogliamo visitare quanto possibile della città, il secondo giorno i musei.
Devo ammetterlo, quando siamo sbucati in piazza Duomo e mi sono trovata la cattedrale di Santa Maria del Fiore in tutta la sua imponenza, all'improvviso, mi ha preso un colpo al cuore. Io e Damiano ci siamo guardati, poi ci siamo accorti di avere entrambi la pelle d'oca sulle braccia. Caspita. Poco dopo notiamo una persona, uno stantman che corre sul tetto della cattedrale, stanno girando un film per netflix: Six Underground di Michael Bay. Sorvoliamo, chiediamo informazioni per gli Uffizi e decidiamo di prenotare l'ingresso per il mattino del secondo giorno, 4 euro in più a testa (24 ciascuno in tutto) per un massimo di 15min di coda, un buon compromesso se si ha poco tempo a disposizione.

Gli
addetti alla segreteria ufficiale sono di verde vestiti, le
innumerevoli persone che trovate all'esterno della galleria, attaccate
alle postazioni ufficiali, sono bagarini. Tanto di striscione avverte
della loro presenza e declina ogni responsabilità. Proseguiamo per Ponte Vecchio,
Palazzo Pitti, girovaghiamo per ogni viuzza spingendoci lontano dal
centro, oltre le mura troviamo un parchetto pubblico dove consumiamo i
nostri panini all'ombra. Qui troviamo anche un bar molto carino dove
prendiamo due caffè (pessimi), una coca cola e sprofondiamo nelle
poltrone con i nostri giornali. Ci prendiamo del tempo per un'abitudine
quotidiana che ci fa vivere la città da un punto di vista che non è
quello del turista. Il conto è salato e non appena chiedo dove siano i
servizi mi rispondono che sono ad uso esclusivo di chi pranza lì. Non
riesco a ribattere tanto sono allibita e quasi rido, fatto sta che ci
scappa e dunque ci incamminiamo velocemente verso altri lidi. Visitiamo
la Galleria dell'Accademia soffermandoci sui glutei del grande
David. Verso sera torniamo in hotel per una doccia, ci cambiamo e
ripartiamo per la nostra lunga camminata, andiamo a cena oltre Ponte
Vecchio alla trattoria Il Bordino consigliata da un'amica. Il
posto è carino e poco turistico, ci troviamo con un paio di coppie
arrivate prima di noi che presto ci lasciano tutta la sala. Ceniamo a
lume di candela con degli antipasti misti, un risotto dalla porzione più
che generosa e una fiorentina a dir poco fantastica, io davvero non me
l'aspettavo così. Damiano prende anche il suo amato e scontato tiramisù
ma visti i km che ancora ci aspettano non lo prendo in giro. Scoppiamo,
abbozziamo due passi pianeggianti lungo l'Arno mentre il pasto va un
poco giù dopodichè iniziamo la salita verso piazzale Michelangelo.
Attraversiamo una delle zone di vita notturna dei fiorentini (così
immagino) e poi intraprendiamo la scalinata col dolce sottofondo di un
artista di strada che imbracciava la sua chitarra. Arrivati al piazzale
la vista su Firenze di notte è spettacolare e alla città si aggiunge una
splendida luna piena. Dopo essere arrivati al culmine del romanticismo
iniziamo a rincasare all'affittacamere Mannolini che si trova in Via
Cavour, da Piazza Duomo sempre dritti per 1km. Il mattino seguente
effetuiamo presto il check out ma (come il giorno precedente) lasciamo
gli zaini alla pensione e ci prendiamo del tempo per una colazione in
tutta calma. Così non è, ci fermiamo alla prima pasticceria che
incontriamo, ordiniamo due caffè, due brioches una spremuta e un
dolcetto, facciamo per accomodarci fuori ma la barista (per nulla
cordiale) ci avvisa di un supplemento, ok pensiamo saranno i soliti
pochi centesimi di differenza tra bancone e tavolino, nell'uscire ci
cade l'occhio sul listino e lasciamo perdere. La piazza è trafficata e
non ha assolutamente nulla di gradevole, ma forse perchè si chiama San
Marco è cara come quella di Venezia, 10 euro al bancone che sarebbero
stati più di 20 seduti. Così consumiamo velocemente la nostra colazione e
rimaniamo fregati visto che avevamo prenotato per gli Uffizi leggermente
più tardi. Bambaniamo un po' in giro e poi varchiamo la soglia delle
gallerie. Spettacolo, ci passiamo tutta la mattinata, guardiamo meglio
il primo piano e più velocemente il secondo, ormai sfiniti. Tutto merita
di essere osservato e goduto con calma, sarebbe bello suddividere la
visita su più giorni, così come sarebbe bello, per un fiorentino,
potervisi rifugiare nelle giornate uggiose tra le coccole dell'arte,
lasciandosi sfamare dalla bellezza. Usciamo abbastanza tardi, affamati,
cerchiamo il furgone del panino col lampredotto e proviamo questa
specialità. Con grande sorpresa, io non la reggo, mi vien da rimettere,
dispiaciuta svuoto il panino del contenuto e mangio solo il pane che
pure mi fa peso essendo immerso nel grasso. Niente pranzo dunque, alla
ricerca di una pizzetta o un gelato arriviamo fino a palazzo Pitti. Due
palline di gelato, ovunque nel centro di Firenze, costano 5 euro e i
gusti sono prevalentemente alla frutta. Mi rifiuto, andiamo a vedere i giardini di Boboli
che ci lasciano ancora più sconvolti, di un trascurato che neanche un
parco pubblico, solo siepi non curate, transenne, zanzare, nessun fiore,
il bar indicato nella cartina non c'è quindi se entri senza acqua ci
muori. Una delusione totale costata ben 10 euro. Fuori da Palazzo Pitti comunque
potete acquistare dei biglietti per Boboli - Pitti - Uffizi molto più
convenienti delle singole spese, noi l'abbiamo scoperto dopo. All'alba
delle 17 finalmente mangio, ci fermiamo all'Antico Vinaio per una
super focaccia, io prendo la "Dante": super farcita e saziante (5 euro
meglio spesi di un gelato, ve la consiglio). Dentro si moriva di caldo e
i tavolini erano pieni, quindi l'abbiamo consumata per strada, cosa che
oggi non potrete più fare perchè vige un nuovo regolamento che prevede
sanzioni per il consumo di cibo nelle zone del centro. Questa nuova
regolamentazione deriva dal fatto che i negozianti vicini al Vinaio si
sono lamentati del grande afflusso di clienti che nelle ore centrali
della giornata sostano in strada a mangiare la focaccia, riducendo la
visibilità delle loro vetrine. Rifocillati andiamo a vedere la sinagoga
(di fronte trovate una gelateria con prezzi normali) passando dalla casa
di Buonarroti e finendo poi in piazza Santa Croce.
Il nostro viaggio volge ormai al termine, dopo aver recuperato le valigie ci dirigiamo verso la piazza di Santa Maria Novella (adiacente alla stazione) dove aspettiamo l'orario del treno assistendo al concerto di una artista di strada e cantando...
Ciao ciao Fiorenza!