O...Porto

31.10.2018

Tre giorni di meraviglia

Porto, un viaggio che avevo studiato per farmi un giro da sola, qualora fosse arrivato qualche giorno di ferie non coincidente con quelle di chiunque altro. E invece, data la recente e lieta "vacanza" in Portogallo ci viene proprio voglia di prenotare per questa meta. Due notti e tre giorni piuttosto pieni, un itinerario definito, in linea di massima ovviamente, non mi piace costringere i nostri corpi e le nostre menti nei giorni, senza poter sapere in anticipo di cosa avremo voglia veramente quando ci alzeremo.

E infatti certo non potevo immaginare che per tre giorni avrei avuto voglia di tutto quello che facevo, che avrei girato estasiata, attraversata da una calma ma costante euforia.

Eh si, mi sono innamorata.

Porto è una città che si può visitare sì in pochi giorni, ma questo non significa affatto che 3 o 4 siano troppi, la sensazione che deriva da quello che si sente dire in giro, da chi ci è già stato, è che tutto sommato non ci sia molto da vedere.
Ecco, nulla di più falso, certo dipende da con che occhi guardate, se studierete il viaggio prevedendo esperienze oltre alle solite visite a chiese e musei, se vi interesserete anche ai dintorni di Porto e all'oceano, fidatevi: tre giorni tutti.

Vi riporterò in modo schematico cosa abbiamo visto e fatto con alcune considerazioni:

PRIMO GIORNO (arrivo in centro alle 16, diluvio):
-Museo della fotografia: una bella visita gratuita al museo con esposizioni temporanee e un piano dedicato alla storia delle macchine fotografiche. In questo periodo c'era anche una mostra su Frida Kahlo così con 8 euro vi ci siamo tuffati.

A piedi siamo andati al
-Quartiere Ribeira dove si trovano il Palacio da Bolsa, il e la chiesa di San Francesco, vista la tarda ora abbiamo optato per dividere le visite su più giorni partendo dalla chiesa. L'ingresso è aumentato rispetto ai 3euro della guida, vi proporranno un unico biglietto per chiesa e museo ecclesiastico con le catacombe al prezzo di 7 euro.
Usciamo che è già buio, è una giornata anomala ci dicono, fa molto freddo e piove, ci dirigiamo sul lungo fiume alla ricerca di un ristorante e nonostante il tempaccio camminare qui risulta bellissimo.

SECONDO GIORNO

Iniziamo con una bella visita in cantina, con la metro attraversiamo il ponte Dom Luis I e scendiamo alla fermata Jardim do Morro, da qui godiamo della vista sulla città nella quale ci immergiamo pian piano scendendo e risalendo in continuazione, in una collezione di svolte che ci conducono all'ingresso di "Taylor's".
Ho scelto di inserire nell'itinerario una visita in cantina perché bevo porto, perché nessuna occasione può essere migliore per imparare qualcosa di più su questo vino e sulle valli dove viene prodotto. Perché tra un'infintà di cantine ho scelto Taylor's?
Beh, per più motivazioni, per intuito e non per certezza ma... la cantina è situata leggermente più in alto rispetto alle altre che sorgono proprio nel bel mezzo del turismo sul lungo fiume, l'audioguida è in italiano e da quel che è trapelato dai siti internet delle cantine che ho osservato è Taylor's l'unica ad offrirla. Non ho problemi con l'inglese ma certi termini tecnici sulla vinificazione potrebbero risultare poco chiari e rendere la visita uno spreco oltre che meno coccolosa.
L'ingresso è di 15 euro comprensivo di doppia degustazione e il tempo trascorso all'interno, per noi, è stato di più di due ore. Assolutamente ben spese!
Allegri lasciamo la cantina e scendiamo sul lungofiume, lo costeggiamo per qualche km sino ad arrivare ad Afurada, piccolo paesino di pescatori che si affaccia sull'oceano. Qui le vie sono inondate dai grigliatori che fuori dai ristoranti cucinano pesce appena pescato. Ottimo per un pranzo no?
Dopo i pasti aspettiamo il barcone che traghetta sull'altra sponda (2euro), unico modo da qui per attraversare il fiume. Una volta approdati sempre a piedi arriviamo alla foce del fiume seguendo la costa fino all'oceano e al faro che resiste tra le onde altissime.
Dopo una sosta ad ammirare la furia dell'acqua ci incamminiamo sulla via del ritorno attraversando il giardino del "Passeio Alegre", qui notiamo un caratteristico bagno pubblico dove per gli uomini è previsto un pisciatoio circolare così da continuare a chiacchierare con gli amici anche mentre ci si libera.
Poco oltre il giardino, al capolinea, prendiamo il tram storico numero 1 che in tutta la sua lentezza ci riporta nel centro di Ribeira. Viene così il turno del Palacio da Bolsa, attendiamo 15min per il tour in inglese che si rivela interessante, il palazzo mi è piaciuto molto, a partire dall'atrio all'ingresso. Qui, nella sala del tribunale, avviene la cerimonia solenne che dichiara un Porto Vintage.
La luce del giorno ci abbandona, torniamo, come la sera precedente, sul lungofiume ed ecco che tutto è cambiato!
Siamo estasiati, camminiamo in lungo e in largo, attraversiamo il ponte e dopo una lunga passeggiata sull'altra sponda ci sediamo a mangiare vista fiume. La notte trascorre magicamente.

TERZO GIORNO

Buongiorno con la metro che attraversa la parte alta del ponte Dom Luis I in direzione del monastero Serra do Pilar (fermata jardim do morro), con due euro entriamo ma è una vera delusione, poco da vedere e tutto malconcio, tenuto male. Dalla terrazza esterna però c'è una bella vista su tutta la città per cui vale la pena venire a vederlo da fuori.
Dopo questa visita riattraversiamo il ponte a piedi e andiamo a visitare il "" e la vicina chiesa di "S. Clara". Da qui sempre a piedi attraversiamo il vero centro di Porto, quello caotico, pieno di negozi e di gente che ha fretta, tutta un'altra storia rispetto al lungofiume, qui si respira aria di città. Arriviamo al Mercado do Bolhao la cui struttura scopriamo essere, con nostro dispiacere, in ristrutturazione, ecco quindi che le bancarelle sono state spostate al piano inferiore di un vicino centro commerciale. Tutta un'altra cosa ma con un po' di immaginazione l'atmosfera non è male e ci fermiamo qui per un pranzo a base di prdotti tipici. Rifocillati ci rimettiamo in marcia lungo rua S. Catarina, incontriamo subito la cappella das Almas interamente rivestita di Azulejos, le tipiche mattonelle blu che vediamo anche nella splendida stazione ferroviaria di Sao Bento. Continuiamo su Piazza General Umberto del Gado, passeggiamo per le Galerias (le vie che si riempiono di notte dopo la cena sul lungofiume), incontriamo l'università, la libreria Lello e Irmao, la seconda più antica del Portogallo famosa perchè legata alla saga di Harry Potter e dunque totalmente deturpata da una folla di turisti che si scattano foto e da un ingresso parecchio costoso. Io, che amo i libri e la quiete delle librerie, rimango schifata alla vista di tanta magia rubata e persino Damiano si dice molto intristito. Volgiamo allora verso la Torre dos Clerigos e poi ci ricongiungiamo al punto da dove siamo partiti il primo giorno, il museo della fotografia.
Riposiamo un po' nel Jardim da Cordoaria attraversato dallo storico tram e poi via di nuovo in direzione ospedale per prendere Rua de Dom Manuel II che ci conduce dritti dritti ai Jardins do Palacio de Cristal (quartiere Massarelos): fa-vo-lo-si.
Qui perdiamo le ultime ore che ci separano dal volo girando e rigirando stupiti da quanta cura e quanta bellezza, data anche dalla vista sulla città e sul fiume. Una bibita in tutto relax e di nuovo a piedi verso la metro che ci condurrà in aeroporto senza lasciarci sfuggire le ultime attrazioni: nell'omonimo quartiere l'enorme rotonda di Boavista che contiene al suo interno un giardino e la Casa da Musica che rimane di fronte.

Si conclude così la nostra permanenza in questa piccola città che mi ha conquistato senza precedenti, lasciandomi una gran voglia di tornare e visitare tutta la Valle del Douro.
Questo è senz'altro un arrivederci!

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