Quattro giorni in sella
Prima tappa: Salò - puegnago - polpenazze -soiano -lonato -desenzano - sirmione - peschiera
Con la ciclabile della Valtenesi
Seconda tappa: Peschiera - Borghetto - Mantova
Con la ciclabile del Mincio
Terza tappa: Mantova - San matteo delle chiaviche - Piadena
Con la ciclabile dell'Oglio
Quattro giorni di ferie, si pensava a un breve viaggio all'estero ma fino all'ultimo non si è prenotato nulla. Ecco poi l'idea e la voglia di fare quello che più amiamo: cose semplici senza pianificazione.
Ci
spostiamo con le nostre gambe, pedalando, attraversiamo territori che
conosciamo per viverli da un'altra angolazione e altri invece in
avanscoperta.
Abbiamo zaini, piccoli (6litri) e leggeri. Più un paio di borse da
riempire con antipioggia e cibo. Lo stretto necessario, niete più e
niente meno.
Damiano fatica un po' a selezionare cosa portare, io
ogni volta che parto sono sempre più leggera e questo mi dona una
sensazione crescente di libertà.

O almeno credevamo di partire, siamo a Salò, dopo aver consumato una buona colazione sul lungolago rimontiamo in sella e dopo qualche secondo veniamo fermati da un vigile, sono le 10.01, solo i residenti possono pedalare per il centro, veniamo invitati a portare le bici a mano e così ce ne andiamo. Ora si parte davvero.
Risaliamo a Campoverde e poco oltre incontriamo le indicazioni della ciclabile della Valtenesi che collega Salò a Lonato.
(A Cunettone i cartelli sono improvvisamente confusi: uno indica Villa di Salò, l'altro Desenzano. Non seguiamo nessuno dei due e su strada ci portiamo verso la rotonda per salire a Puegnago. E' un breve tratto, probabilmente seguendo per Villa si faceva la strada parallela interna ma per coerenza su quel cartello doveva essere indicato Lonato, direzione e destinazione indicata su tutti i cartelli della cilovia, non certo una frazione che un turista non conosce.)
Da
qui pedaliamo in leggera salita per le colline di Puegnago, Polpenazze,
Soiano fino ad arrivare a Desenzano per pranzare sul lungolago. Da qui
partiamo, su strada, alla volta del centro di Sirmione verso cui
discendiamo, inutilmente. Inutilmente perché l'ingresso è vietato alle
bicilette, anche se accompagnate a mano. Stufi di divieti (col cavolo
che abbandoniamo le nostre fedeli e cariche compagne a una rastrelliera)
insieme a molti altri turisti stranieri ce ne torniamo indietro. Noi
Sirmione l'abbiamo visto una marea di volte, loro forse no.

Secondo giorno ci svegliamo e sta piovendo, temporeggiamo con una colazione a letto e non appena smette montiamo in sella fiduciosi.
Dopo un giro nel centro di Peschiera imbocchiamo la ciclabile del Mincio che non senza una sosta nello stupendo "Borghetto" ci conduce fino a Mantova. Per il pranzo deviamo all'interno di un paesino oltre la metà strada dove troviamo una fontanella e un fornaio. A destinazione parcheggeremo le bici e passeremo la serata spostandoci a piedi per la città. Anche un po' di relax ci vuole e allora via di aperitivi e una cena come si deve.
Alla fatica ci penseremo domani.


Terzo giorno, colazione e spesa al supermercato, oggi all'ora di pranzo saremo nel nulla.
Lasciamo la città di Mantova percorrendo il primo tratto su strada statale fino ad incontrare una ciclovia che conduce a San Matteo delle Chiaviche. Arriviamo lottando contro un forte vento al ponte delle barche dove iniziano le ciclovie del parco dell' Oglio. Da questo momento in poi saremo solo noi e la natura per molti km. Quindi il fiume, il sole che batte e niente acqua. Dapprima su asfalto, sul finire su sterrato (anche malconcio) questa si fa godere in tutta la sua bellezza.
A quindici km dall'arrivo troviamo un filo d'ombra dove poterci fermare per mangiare.
A pancia piena ci dirigiamo a Piadena, frazione che sorge proprio lungo la cilovia, dunque comodissima per un pernottamento in agriturismo.
Purtroppo scopriamo che l'agriturismo in questione non ha la cucina, dunque dopo una doccia rimontiamo in sella per raggiugnere il supermercato più vicino e procurarci la cena.
Cosa meglio di una caprese quando si è disidratati?


Quarto e ultimo giorno, ci aspetta tanto asfalto, dopo il primo tratto in mezzo alla campagna percorriamo ancora in tranquillità un po' di paesini sino ad arrivare a Leno. Dopo una breve pausa pranzo da qui in poi pedaliamo su brutte strade fino a San Zeno Naviglio e dunque Brescia fino a casa. E' primo pomeriggio e tempo ce n'è per un bagno al lago.