Sorpresa su due ruote







Un pomeriggio più un giorno libero, tutto quello che so è che alle 14.00 dobbiamo essere in sella, che partiremo da casa di Dami, Monterotondo, e che staremo via una notte.
Adoro le sorprese, son contenta da una settimana ,e più si avvicina l'orario della partenza e più sprizzo gioia. Si parte verso il lago di Iseo, si passa dalla riserva naturale delle torbiere del Sebino, si attraversa Clusane, Paratico e Sarnico. Siamo sulla sponda bergamasca. Attraversiamo Predore e arriviamo a Tavernola Bergamasca. Fin qui abbiamo usufruito con stupore di molte ciclabili abbastanza "recenti", il giro non è per niente male, mi piace. Ora incontriamo una galleria con tanto di signorotto che, con la sua bicicletta, scavalca un muretto ed entra in una ciclabile chiusa che costeggia esternamente la galleria con un'incredibile vista su lago. "Si può?" - "See, see". Ok, non ci tengo proprio per nulla a farmi la galleria, entriamo in questa favola e iniziamo a pedalare stando ben attenti, presto capiamo il motivo per cui l'ingresso è sbarrato: caduta massi. Procediamo velocemente e lontani dalle rocce. Incontriamo molte persone, fotografi, pescatori. Ecco io proprio in pianta stabile lì non mi ci metterei, però trovo sia ben più rischioso percorrere la galleria internamente che qui, CON LE DOVUTE PRECAUZIONI. Poco prima della fine entriamo in galleria da una porticina e percorriamo gli ultimi metri. Sbuchiamo a Tavernola, è presto per il nostro appuntamento, proseguiamo verso Portirone e dopo una breve sosta su un pontile torniamo indietro. Ecco che scopro l'entità del nostro appuntamento: il traghetto, Monte Isola!
Approdati andiamo a lasciare gli zaini al B&B, infiliamo il costume e sempre in bicicletta andiamo a farci un tuffo. Il meteo come sempre non prometteva bene ma la giornata finisce senza una goccia d'acqua. Il sole gioca con le nuvole, è ora di andare a fare una doccia. Pernotteremo a Peschiera, alle 20 e qualcosa siamo in sella a cercare uno dei tre ristoranti che ci hanno consigliato. Il primo è chiuso, il secondo troppo pieno, il terzo è infondo a Sensole, arriviamo lì e ci dicono che la cucina è già chiusa! Saranno state le 20.40, soliti sfigati.
Nel risalire troviamo l'insegna di un ristorantino che attraverso un po' di scalini conduce ad una terrazza sul lago.
Mangiamo pesce e beviamo vino della Franciacorta, ne usciamo soddisfatti. Brilli e pieni abbastanza da faticare a riportare su le bici dagli scalini. In realtà anche il ritorno a Peschiera è stato accompagnato dal rischio di finire in acqua col nostro andamento lento, eccessivamente rilassato e zigzagante. Per non parlare dell'ultima salitona al b&b.
Il giorno seguente ci svegliamo entrambi molto persi, apriamo la finestra e godiamo di tutta la vista lago. Ma non è tutto qui, saliamo in terrazza per la colazione e qui la vista si amplia ed è meravigliosa. Tra il profumo di fiori arriva la signora Luisa con le sue pietanze. Una squisita torta alle noci, succo di sambuco, yogurt da abbinare al Saba (sciroppo d'uva, unica cosa non prodotta da lei ma confezionata per lei), formaggi con marmellata di cipolle di tropea (e un sacco di altre cose da quanto mi ha raccontato), marmellate varie e pane. Tutto fatto in casa da lei, tutto squisito, tutto spazzolato.
Passiamo più di un'ora a chiacchierare con lei finchè l'ora del check-out ci smuove.
Pronti a ripartire, oggi ci facciamo il giro dell'isola con un po' di spiaggia. Prendiamo il panzo dal fornaio, mezzogiorno non è lontano, pedaliamo fino a Siviano, qui alla scuola prendiamo la strada che scende al porto fino alla Madonnina dove lasciamo le bici. Da qui tralasciando la strada parte un sentierino che porta ad una spiaggia pubblica, bellissima e tranquilla con tanto prato. Pranzo all'ombra di un fico e mi rilasso.
Quando siamo stufi montiamo in bici e completando il giro dell'Isola andiamo a prendere il traghetto Peschiera-Iseo. Paghiamo sia noi che le bici. Sbarcati ad Iseo ci sembra di essere tornati già alla normalità, non si respira più quell'aria da isola che ti fa sentire distante da tutto, i problemi sono nuovamente intorno a noi, ci vuole un gelato di consolazione. Dopo la dose di zuccheri risaliamo fino a Monterotondo: è ora di mettere a nanna le nostre compagne.
Grazie per aver organizzato tutto questo e per sognare con me.