Vidi Venezia di sera, finalmente





AMO le sorprese. Non resta che pensare a come riempire le giornate oltre al concerto.
Prenotiamo
un bungalow da booking, con il mio sconto genius arriviamo a pagarlo
meno di una tenda da piantare, perché non provare. Il campeggio si trova
a Malcontenta, alle 11 stiamo facendo il check-in e un'oretta dopo
siamo sul pulmino che ci porta sino a piazzale Roma, la stazione dei
bus, molto vicina a quella dei treni.
Da qui camminiamo senza sosta
tutto il giorno, attraversiamo il ghetto ebraico nel quartiere di Cannaregio arrivando fino al porto, poi il quartiere dei Gesuiti fino a San Marco. Percorriamo tutte
le viuzze più nascoste e nonostante l'abbia già visitata con questo
stile Venezia mi prende ancora una volta, m'incanta.
D'obbligo il passaggio alla libreria Acqua Alta (Calle Longa S. Maria Formosa, Castello), un posto incantevole per gli amanti dei libri e non, Damiano rimane colpito.
E poi viene il mio turno, dopo ore e ore di cammino mica mi propone un giro in gondola?
Un'esperienza
da provare almeno una volta, la prospettiva dai canali mi ha sempre
affascinata e incuriosita tantissimo e allora come dire di no. Abbiamo
scelto di fare un giro abbastanza interno partendo da piazza S.Marco, il
traffico è notevole ma ci godiamo quest'esperienza con soddisfazione.
E' l'ora del tramonto, dopo aver riposato un po' su una panchina
guardando il cielo arrossirre ci rimettiamo in marcia verso zone meno
affollate, qui uno spritz di aperitivo (2,50 euro ragazzi) e una
successiva pizzata.
Adesso si, possiamo tornare in piazza ed entrare nella zona adibita al concerto.
Il
cielo non promette bene, alle 21 in punto Zucchero appare sul palco,
alle 20.59 inizia a piovere. Quindici minuti di poncio e il cielo smette
di piangere, la musica incanta anche lui. Quasi tre ore di concerto e
una marea di brani, anche vecchissimi, peccato anche questa volta non
abbia fatto "è delicato", canzone con un significato profondo per me.
Lui bravo e simpatico, ma la location ancora più magica una volta calata la sera.
Il
concerto è finito e noi siamo stanchi morti, di corsa fino alla
stazione per prendere l'ultimo bus di mezzanotte e quaranta che ci
riporterà al campeggio.
Sono quasi le due, il letto sembra non poter
reggere alcun movimento, la notte (non) trascorre tra il russare del
vicino di bungalow e la luce dell'alba arrivata prepotente dopo qualche
ora. Mi butto sotto la doccia in stato comatoso e ringrazio a lungo
l'acqua di esistere. E adesso costumino si va al mare! Non senza una
sosta da Decathlon per comprare un ombrellone dimenticato a casa.
Jesolo!
Mai stata ed è una fortuna, ma oggi questo posto vicino fa proprio al
caso nostro. Trovo subito un parcheggio tattico nella zona commerciale
dove sorge anche l'acquario. Da qui una breve camminata e siamo in
spiaggia, la gente poca e l'acqua è stranamente decente, un tuffo,
un'oretta di sole per asciugarsi e qui Carlotta esaurisce la sua
resistenza all'abbronzatura, un'ora è la sua esposizione di tutta una
giornata al mare. Che fortuna è ora di pranzo! Lasciamo la spiaggia e
andiamo a perder tempo con una spaghettata. Dopo qualche ora ci risiamo,
per me è ora di sfruttare l'ombrellone e addormentarsi. Damiano nel
frattempo fa avanti e indietro dall'acqua, prima di partire mi lancio in
un ultimo bagno anche io e poi si torna alla macchina, si torna a casa,
stanchi ma rilassati e sopratutto felici con una voglia esplosiva di
attendere la prossima scappatella!
Chissà, forse ne riparleremo settimana prossima!